lunedì 21 aprile 2008

ALCOOL E SBALLO

La Cultura da Sballo di: Marianna Formisano

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In una notte dancing, tra musica forte, balli e alcool, i ragazzi si "spogliano” in maniera artefatta, del proprio Sé, per ricongiungersi agli altri, eludendo ansia e paura. Si è sviluppata, così, tra i giovani e i giovanissimi la cosiddetta “cultura da sballo”, contrassegnata dal consumo di bevande alcoliche, dall’uso di sostanze stupefacenti, ma altresì da condotte disinibite e pseudoaudaci. La così designata “cultura da sballo”, ha poi, il suo punto d´origine, in uno spazio oscuro: la discoteca, luogo in cui, un disk jockey, con destrezza, sortisce buon effetto con ragazzi e ragazze fino a rendere loro, personaggi celebri per una sera.
L’ universo giovanile, ciò nondimeno, carico di esuberanza ed insoddisfazione, esala una consuetudine sgradevole: l’assunzione di una o più sostanze liquide, definite bevande alcoliche, le quali, in maniera tracotante ed in determinate condizioni, alterano lo stato di coscienza. Lo stato alterato, in antitesi allo stato regolare, si distingue per la poca o scarsa consapevolezza dell´ambiente attiguo, da parte del soggetto sbronzo, il quale fruendo di un controllo ridotto, ovvero inefficace dei suoi sensi, elabora in maniera distorta le proprie sensazioni. Il “bere insieme” agli amici, significa per i ragazzi, non valutare coerentemente, la trappola che l’alcool può celare, in quanto loro, non scorgono il rischio di una potenziale dipendenza. Il consumo di alcool, trasfigurando la realtà, diventa per molti ragazzi, una guisa di abituale scismastico, nondimeno accreditato dalla comitiva, la quale decanta orazioni in lode, a favore dei membri, che rendono attuabile il connubio indissolubile con l’alcool. Ed è proprio il gruppo, quale totalità dinamica, con una sua identità che potremo definire gruppale, che fa accoglienza ai nuovi membri introdottisi, ma che impone implicitamente, a dirigere l’attenzione verso le bevande alcoliche. I ragazzi, in uno stadio adolescenziale, tendono a legarsi senza sosta, al gruppo dei pari, il quale costituisce una rete interindividuale efficace anche ad accrescere l’immagine positiva di sé.
L’arte dei suoni, unita all’alcool, costituisce, un’esperienza, dunque, che conduce l’ascoltatore, in un gorgo di emozioni lancinanti, somministrando vitalità necessaria, per ballare nelle ore notturne, con il ritmo di una musica rintronante.
Emerge così, uno stordimento vero e proprio, un vero e proprio trip, che discosta, i ragazzi, a dir poco, per qualche ora, da una realtà bigia e monotona. Questo perché, l´effetto esordiente dell’alcool, è quello di sopprimere le insicurezze, regalando euforia e abilità sociali; alla lunga, però, il risultato muta, e gli adolescenti ostentano una maschera, al fine di non svelare eventuali, possibili sintomi di malessere.
La ricerca scientifica afferma che coloro che iniziano a bere da adolescenti hanno notevoli probabilità di divenire alcooldipendenti.
Alcuni fattori eziologici, alla base del processo di consacrazione delle bevande alcoliche, sono da ricercare sia negli stati di angoscia e preoccupazione sia nel desiderio di associazione ad un gruppo, ma anche nell’inadeguatezza del soggetto di far fronte agli stress e alle percosse della vita. Il senso di vuotaggine, attanagliando, dunque i nostri adolescenti, li guida in simile mondo velato. La percezione ineluttabile degli eventi, congiunta ad atteggiamenti di autosvalutazione e/o di ipervalutazione di sé, possono determinare sia una sensazione di vuoto interiore sia una percezione distorta del mondo. Il desiderio di avere tutto e subito, senza attendere, sbriciola e vanifica finanche il senso della vita stessa.
Alcuni dei segnali che emettono i giovani dediti alla cultura da sballo:
• Mutamento del ritmo sonno/veglia
• Mutamento delle abitudini alimentari
• Mutamento del modo di essere
• Durevole difficoltà di concentrazione,
• Scarso interesse per le attività ricreative.
• Eccessivo interesse per le attività ricreative.
• Insofferenza ad approvazioni
• Insofferenza a disapprovazioni


Una buona dose di “resilience” (resistenza agli ostacoli), esorta a fornire soluzioni adattabili, ebbene, idonee, alle disparate circostanze del momento. Valutare i fattori di rischio in età evolutiva, significa diagnosticare le possibili strategie di “coping”, messe in atto dal soggetto, ossia, i meccanismi cognitivi/difensivi usati a hoc, al cospetto di eventi spiacevoli. Ogni ragazzo, riesce, infatti, a superare in maniera differente, gli ostacoli che incontra, sulla base della insufficiente o esauriente gestione delle risorse interiori. Comprendere i meccanismi di resilience, è pregevole per gli insegnanti, per i genitori e per tutti coloro che vivono con gli adolescenti. Spesso, infatti, sono i discorsi equanimi degli adulti, ma anche di coetanei, menzionati al momento giusto, utili a superare un cambiamento improvviso. E’ necessario, dunque, intervenire con la giusta dose di prevenzione, per evitare che un involucro di vetro contenente un’essenza prodigiosa, quale l’alcool, possa plagiare in maniera lusinghevole ma ingannevole i nostri adolescenti.
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i moderni killers della strada....da cui guardarsi


CHE COS'E' L'alcool



Nella storia dell’umanità, l'alcool etilico rappresenta la più antica e la più diffusa sostanza psicoattiva d'abuso. L'alcool è preparato da secoli facendo fermentare e/o distillare carboidrati quali la canna da zucchero, la melassa, il grano, il mais, la frutta, le patate, il legno, ecc. Attraverso la loro fermentazione si ottengono bevande dalla gradazione alcolica non superiore al 15%. Per raggiungere concentrazioni più alte occorre un ulteriore procedimento: la distillazione.
Allo stato puro l’alcool è un liquido trasparente, incolore, volatile, facilmente mescolabile con altre sostanze e liquidi. E' facilmente infiammabile.
Oltre che per fermentazione e distillazione, l'alcool è prodotto anche per via chimica dall'etilene o dall'acetilene, ma non può essere utilizzato per usi alimentari.
L'alcool è presente anche in molti farmaci (gocce, sciroppi, ecc.).
In Italia gli alcolici sono in libera vendita; il loro consumo è sollecitato da insistenti campagne pubblicitarie ed è all’origine di oltre il 50% degli incidenti stradali. È sicuramente la sostanza psicotropa direttamente responsabile dei maggiori danni alla persona, sia a livello fisiologico, sia a livello psicologico.
Nonostante la recente attenzione del Legislatore sul tema, sino ad oggi, in Italia, i gravi problemi sanitari e psico-sociali connessi e conseguenti all'abuso alcolico non hanno avuto sufficiente applicazione in ambito istituzionale, né adeguate risposte in ambito assistenziale.
Fare qualcosa e' anche un tuo dovere !

L’alcolismo sta assumendo sempre più le caratteristiche di una piaga sociale. Malattie, incidenti, infortuni direttamente o indirettamente connessi all’abuso di alcool. È un problema che riguarda anche te, perché ogni giorno puoi imbatterti in situazioni provocate dai suoi effetti o nelle persone che ne fanno uso. Il dovere di ogni persona non è quello di condannare o emarginare, ma aiutare.
Non aspettare che altri si decidano a fare qualcosa: agisci
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